venerdì 15 luglio 2016

quanto era forte...quanto era str...!

«Nagy è bravo ma io non lo dirò»

L’ex campione: «Amo ancora i rossoblù. E li guardo sempre»


BOLOGNA - Diceva Carletto Mazzone che se uno nasce tondo non muore quadrato. Vi ricordate Lajos Detari? Noi lo abbiamo conosciuto e frequentato, aveva addosso un talento infinito eppure spesso sul campo spesso lo disperdeva, non riuscendo a essere costruttivo. Casteldebole in quei tempi era un luogo aperto, parlavi con i giocatori, ti facevi un’idea anche sull’uomo. Detari era uno spasso 6 giorni su 7 per quello che diceva, «fai casino e sarai sempre rispettato, io sono il più forte di tutti, guardali, sui miei piedi cantano gli angeli», poi di colpo arrivava quello dispari e dovevi stargli lontano, perché potevi anche essere insultato senza motivo.
Nella domenica di Messina- Bologna 0-1, gol di Turkyilmaz, alla fine della partita con una frase Detari fece scoppiare un pandemonio, sì, quella domenica la ricordiamo come se fosse oggi, eppure era il 9 febbraio del ’92, «quel gol l’ho sbagliato apposta». Apriti cielo, quel pensiero di Lajos fece il giro del mondo, nessuno mai lo aveva detto prima. E nessuno lo ha più detto fino a oggi.
Ieri abbiamo telefonato a Lajos, non lo sentivamo dal suo addio a Bologna, per un paio di minuti ci siamo divertiti a rivivere insieme alcuni di quei momenti, ma appena gli abbiamo chiesto di Adam Nagy ecco che di colpo quella frase di Mazzone è tornata nei nostri pensieri. Perché? Leggete qua. Lajos, hai visto che a Bologna arriverà Nagy? «Ho visto, ma io non parlo di lui, non voglio fargli pubblicità, perché dovrei fargliela?». Come non parli di Nagy, cosa ti ha fatto, almeno che è un buon giocatore potrai dirlo. «Non mi ha fatto nulla, è un buon giocatore ma non gli faccio pubblicità, non essendo né il suo allenatore né il suo manager». È ancora lui, ma vai a sapere se abbiamo beccato uno di quei suoi giorni dispari dei tempi del Bologna.
Altra domanda: cosa stai facendo oggi? «Sono fuori dal calcio, dopo aver allenato il Ferencvaros nel 2013 ho detto basta e quando uno è fuori deve stare zitto e non fare commenti. Sto bene, tutti i giorni mi alzo, faccio il mio dovere e soprattutto quello che voglio. Sono ancora legato all’Italia e a Bologna, Bologna è ancora nella mia testa, guardo sempre tutte le partite del vostro campionato, ma non mi piace parlarne, non mi serve, non mi porta niente ». Chiede di Casteldebole, ricorda alcuni giocatori di quel suo Bologna, dà l’impressione che finalmente voglia raccontarci chi è Nagy. Ritentiamo: Lajos tu che lo conosci bene ritieni che Nagy possa sfondare in Italia? «No, no, non dico niente, ho già parlato anche troppo. E ora ciao, ti saluto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Claudio Beneforti corriere bo

Nessun commento:

Posta un commento